
FlashForward22
Dal 1999 al 1990; persone che hanno tra i 19-28 anni insieme per 2 anni; biennio 2018-2020; 280 caratteri un tweet; 6000 battute per un articolo; dalle 10.000 in su se scrivi un long form; “Trova numeri, dati, statistiche a riguardo e falli diventare storie” ci hanno insegnato Francesco Costa e Fabio Deotto.
Non puoi scappare dalla matematica - la puoi seminare scegliendo il Classico - ma alla fine lei si ripresenta. Almeno a noi, gli ultimi studenti del college Reporting della Scuola Holden di Torino, è capitato così. Scaffali di libri che ospitano Leogrande, Wallace, Terzani e Fallaci e poi ci siamo accorti di dover condividere l’appartamento con l’ossessione perenne di trovare dati, percentuali su un determinato fenomeno, notizia, anno.
Al termine del nostro percorso, capendo che non ci potevamo più permettere di indugiare sul bordo del trampolino - perché l’acqua della piscina sembrava ghiacciata e sporca - ci siamo tuffati. Un tuffo a pennello in cui si cade in acqua perpendicolari alla superficie. Questo salto ci ha sbalzati in avanti, fino all’anno 2022. Onestamente, è stato difficile: indagare il futuro è tendenzialmente esclusiva di astrologi, pubblicità delle banche e campagne elettorali.
Congetture, speculazioni, previsioni non sono basi solide per un giornalismo oggettivo e attendibile, noi tiriamo di solito la giacchetta ai “Dati” prima di iniziare i cantieri.
“Sink or swim” dicono gli Americani, perciò ci siamo aggrappati alla speculative nonfiction.
Chiariamo: all’inizio nemmeno noi avevamo capito che fosse un salvagente, o meglio che cosa fosse. Si rimedia sempre leggendo, ma leggendo bene, e quindi abbiamo appreso dagli editoriali dal futuro del New York Times cosa fosse la speculative nonfiction. Si tratta di un ibrido tra giornalismo e narrativa: ci si proietta nel futuro per illuminare un angolo ancora poco conosciuto nel presente. In questa sezione del giornalismo, è concessa la licenza dell’immaginazione, si avanzano ipotesi che però sono supportate da un’attenta osservazione della realtà, in tutti le sue macro e micro dinamiche.
Noi ci abbiamo provato: abbiamo scritto 10 pezzi che incastrati fra di loro costruiscono un quadro che dovrebbe assomigliare al 2022. Abbiamo inventato storie di persone che non sono così distanti da quelle del vostro vicino di ombrellone; abbiamo arrotondato per eccesso o per difetto numeri, abbiamo osservato cosa sta accadendo e abbiamo realizzato che il Covid 19 sta accelerando meccanismi e tendenze già intrinseche al presente, persino al passato.
Forse ci abbiamo preso, o forse no.
Valutate voi leggendo gli articoli.
Dieci teste, dieci storie.
Ogni sabato un nuovo editoriale dal futuro