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IL BUSINESS DEI RIFIUTI

Un lavoro di cross border 

Abbiamo condotto un’inchiesta sullo smaltimento dei rifiuti in Italia, cosa succede a quelle tonnellate di rifiuti che non possono essere riciclati. Dove vanno a finire, come vengono eliminati, chi ci guadagna, l’ambiente, la salute vengono presi in considerazione? Abbiamo lavorato con il metodo cross border: ci siamo divisi in coppie e abbiamo scelto sei regioni italiane: Lombardia, Piemonte, Toscana, Puglia, Campania e Lazio. L’obiettivo: indagare sullo smaltimento dei rifiuti in ognuna di queste regioni, avendo a mente temi trasversali come la gestione della raccolta differenziata, le discariche abusive, la tratta dei rifiuti e il racket della malavita, il business dietro lo smaltimento della plastica. 

Dopo aver esposto il proprio lavoro alla classe, ogni gruppo ha incrociato con gli altri le maggiori scoperte riunendole in un unico pezzo generale, in grado di dar conto della situazione italiana. 

PIEMONTE

A Torino la gestione dei rifiuti è virtuosa. Qui i report hanno evidenziato che il termovalorizzatore di Gerbido (TO) non genera impatti rilevanti nell’ambiente circostante, avendo valori di almeno due ordini di grandezza inferiori ai limiti imposti dall’autorizzazione dell’impianto.

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TOSCANA

Da anni è in corso un’attiva polemica riguardo la pericolosità delle emissioni prodotte dai termovalorizzatore di Poggibonsi (SI); preoccupazioni che hanno condotto allo stop della realizzazione di un nuovo termovalorizzatore a Case Passerini (FI).

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CAMPANIA

Nella Terra dei fuochi i rifiuti tossici interrati dalla Camorra riempiono le strade fin dagli anni ‘80. Lo Stato, pur sapendo che qui c’è un’incidenza di tumori superiore del 46% rispetto al resto del Sud Italia e tre volte maggiore rispetto al resto della penisola, non ha adottato le misure necessarie per proteggere la salute dei cittadini. 

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LOMBARDIA

Nell’immaginario collettivo, il “turismo dei rifiuti” parte dal Nord industrializzato e arriva nel Sud povero. Roberto Saviano con Gomorra ha ricostruito narrativamente queste dinamiche. Ma a partire dagli anni 2000 è subentrata una nuova tendenza: dal Centro-Sud (Lazio, Campania, Puglia) verso Nord, soprattutto in Lombardia. 

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LAZIO

Nel Lazio la quantità di rifiuti urbani prodotta è la metà di quella del centro Italia e rappresenta il 10% di quella prodotti sull’intero territorio nazionale. La raccolta dei rifiuti non è efficace (ogni giorno una tonnellata di rifiuti su nove rimane in strada per problemi legati alla carenza di mezzi) e lo smaltimento dei rifiuti è affidato a stabilimenti fuori dai confini regionali

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PUGLIA

L’aumento dell’importazione dei rifiuti in Puglia dipende dal fatto che il volume di immondizia generica è diminuito in questa regione e di conseguenza, gli impianti di gestione dei rifiuti ordinari si sono in parte vuotati. Il vero problema sono le 450 le tonnellate di rifiuti urbani e speciali, lasciati ai bordi delle strade o sepolti nelle buche.

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